Dispositivo medico temporaneo, il palloncino gastrointestinale saziante viene riempito solitamente con soluzione fisiologica e rimosso, il più delle volte, tramite tecniche chirurgiche o endoscopiche.
Quando si parla di “palloncino gastrico”, si fa riferimento ad una particolare CATEGORIA di dispositivi medici e non uno specifico dispositivo. In ogni caso, il principio di funzionamento è semplice: si posiziona un palloncino saziante (sgonfio) all’interno dello stomaco e riempito con una soluzione che ne aumenta le dimensioni. Una volta gonfiato, il dispositivo occupa una parte importante dello stomaco del paziente e gli induce un forte senso di sazietà. Grazie a ciò, il paziente ingurgiterà meno cibo e dimagrirà nel tempo.
Caratteristiche del palloncino gastrico
Un palloncino intragastrico è un dispositivo di forma sferica, flessibile, liscio e morbido, di dimensioni abbastanza variabili, ma sufficientemente contenute da entrare nel palmo della mano quando gonfiato. Prima di essere posizionato, un palloncino ha dimensioni estremamente ridotte ed è collegato a un lungo e sottile tubicino che permetterà al medico di riempirlo in rari casi con acqua o aria, ma più frequentemente con soluzione fisiologica, la stessa acqua pura già largamente utilizzata in ospedali e cliniche. Dovendo essere posizionato nello stomaco e, dunque, all’interno del corpo, un palloncino dimagrante è costituito da materiali anallergici – come il poliuretano – per evitare l’insorgenza di intolleranze come accade con il latex.
Come funziona un palloncino saziante?
Il primo passo da compiere in ogni percorso dimagrante è consultare il proprio medico affinché possa attestarne la candidabilità. Qualora risultasse positivo alla possibilità di inserire un palloncino gastrico, il paziente dovrà recarsi nella clinica designata e sottoporti al trattamento. A seconda del modello selezionato, la seduta ambulatoriale per il suo inserimento può durare 15-20 minuti al massimo, ma potrebbe essere necessario più tempo in dipendenza alla complessità dell’intervento. Basti pensare che la stragrande maggioranza dei palloncini gastrici richiedono un approccio di tipo endoscopico per il posizionamento, per la rimozione o per entrambe. L’inserimento può essere talvolta preceduto dalla somministrazione di un anestetico per inibire fastidi o dolori. Tutto ciò non fa altro che aumentare il tempo di permanenza della seduta del paziente.
Una volta terminato il posizionamento, il paziente non dovrà fare altro che attenersi alle indicazioni di carattere medico-nutrizionali affinché possa perdere peso efficacemente ed entro i tempi previsti dal dispositivo. Terminato il suo periodo utile, si passa alla rimozione, che avviene solitamente tramite endoscopia, grazie alla quale il medico può bucare il palloncino e tirarlo via una volta sgonfio. Eccezion fatta per il palloncino Allurion, che viene invece espulso con le feci senza che il paziente se ne accorga, oltre a non richiede endoscopia, né per essere posizionato, né per essere rimosso (se non nei casi più estremi). Vista la “delicatezza” del dispositivo, non è nemmeno necessario sottoporsi ad anestesia.
Nell’articolo dedicato, ci occuperemo dei rischi – molto spesso irrazionali – legati all’utilizzo dei palloncini gastrici e cercheremo di quantificare il grado d’invasività dei dispositivi presi in esame.