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Palloncino Gastrico Convenzionato: perché non è mutuabile?

Palloncino Gastrico Convenzionato: perché non è mutuabile?

Molto spesso ci viene posta la domanda: il palloncino gastrico è convenzionato? La risposta in breve è NO. Il palloncino gastrico di Allurion non è convenzionato dal Sistema Sanitario Nazionale, né è possibile mutuarlo se non in maniera privata, ma andiamo con ordine.

Come si sceglie un dispositivo da convenzionare?

I fattori che determinano la compatibilità di un dispositivo medico con le linee guida del SSN (Sistema Sanitario Nazionale) sono suddivisi in tre principali categorie:

1) Efficacia

2) Sicurezza

3) Rapporto beneficio/prezzo

I primi due punti sono già stati ampiamenti analizzati e discussi dalla FDA (l’equivalente della nostra AIFA), che non ha rivelato nessuna criticità che ne impedisse la vendita sul mercato. Allurion ha dimostrato con le proprie ricerche che il suo palloncino gastrico è molto efficace come soluzione contro l’obesità e che i risultati raggiunti hanno garantito un generale miglioramento delle condizioni del paziente. In poche parole, il palloncino non fa solo dimagrire, ma aiuta anche a migliorare il proprio stile di vita. Discorso analogo per la sicurezza, tanto che dal 2009 ad oggi non sono mai stati registrati casi di decessi, infezioni serie o complicanze irrisolvibili. Nonostante sia un programma dal costo importante, il rapporto tra beneficio e prezzo non è stato così determinante da fermare o lanciare il dispositivo.

Perché non è convenzionato?

Allurion ha deciso di sua volontà di non proporre il dispositivo agli organi competenti. La scelta è giustificata dalla natura del programma offerto che si focalizza esclusivamente sulle necessità del paziente. Provate a pensare a quanto possa essere caotico, faticoso, complesso e costoso da seguire un programma di dimagrimento di 6 mesi, facendo avanti e indietro dalla clinica, cercando medici e nutrizionisti al telefono, oltre a gestire tutta la parte burocratica con annesse le lunghe lista d’attesa. Per questo Allurion ha optato per un percorso indipendente dal SSN, così da poter offrire un servizio dedicato, comprensibile ed efficace, costruito su misura per il paziente.

Dilazionamento del pagamento

E’ possibile richiedere la rateizzazione del costo del palloncino gastrico. Per farlo, è necessario confrontarsi con la clinica scelta dal paziente, così da poter discutere riguardo i prezzi e le diverse opzioni di rateizzazione. Il palloncino gastrico mutuabile è possibile solo tramite un finanziamento privato grazie ad un programma di dilazionamento del pagamento. Medita Medical offre infatti la possibilità di suddividere il pagamento fino a 12 rate DOPO la prima visita medica, ossia dopo che sia stata accertata la candidabilità del paziente.

Il Palloncino Gastrico: rischi ed invasività

Il Palloncino Gastrico: rischi ed invasività

Come ogni altro trattamento medico, anche i programmi che prevedono l’inserimento di un palloncino gastrico possono presentare dei rischi, che però è bene dimensionare in maniera scientifica o quanto meno realistica.

Anche un’aspirina ti può uccidere.

Detto così può sembrare solo allarmismo ingiustificato, ma tecnicamente è la verità: un’aspirina ti può uccidere, in teoria. In pratica, bisogna analizzare concretamente caso per caso per estrapolarne la verità, magari solo per scoprire che, ad esempio, è stata assunta da un inconsapevole paziente allergico al principio attivo o che il paziente in questione fosse già gravemente malato e l’aspirina servisse solo ad attutirne i sintomi. Discorso analogo per tutti i trattamenti medici, sanitari e farmacologici: ognuno di essi è rischioso ed è sufficiente che si verifichi anche un solo caso su un miliardo per generare una statistica.

La domanda fondamentale da porsi è: quanto è realmente rischioso?

La risposta secca, almeno nel campo del dimagrimento, è: infinitesimale, nell’ordine dei millesimi, dunque, molto, ma molto meno rischioso che guidare un’automobile su di una strada non trafficata, cucinare una porzione di pasta su un fornello a gas o persino salire e scendere le scale una sola volta al giorno. Sono tutti comportamenti statisticamente più rischiosi del posizionare, tenere ed espellere un palloncino gastrico, ancor meno nel caso di modelli non invasivi come quello di Allurion. Eppure sembra che non ci rendiamo conto del significato delle statistiche e, soprattutto, delle differenze nei tassi d’incidenza delle stesse.

Questo accade perché la paura è molto spesso irrazionale, come accade a chi, ad esempio, è terrorizzato da un minuscolo ragnetto che non potrebbe nemmeno sognarsi di farci del male. Nonostante ciò, è più facile scoprire una persona – anche di propria conoscenza – che ha paura dei ragni piuttosto che trovarne una che è terrorizzata dal guidare un’automobile o prepararsi il pranzo.

L’inganno dell’efficacia della chirurgia

Un’altra importante incomprensione è l’idea che un intervento chirurgico sia più efficace rispetto a qualsiasi altro metodo. Come già detto nell’articolo dedicato, il trauma provocato da un’operazione di questo tipo può incidere in maniera permanente sulla qualità della vita del paziente. Non in ogni caso, beninteso, ma dire “un’operazione chirurgica è più efficace di una che non lo è” è totalmente sbagliato. I metodi non invasivi sono stati brevettati proprio per evitare gli interventi chirurgici o, in generale, i più invasi. Gli stessi studi condotti in ambito medico dimostrano che non c’è differenza di efficacia tra un metodo chirurgico e il suo corrispettivo che non lo è, come nel caso della medicina rigenerativa o di tutti quegli approcci considerati naturali, come il trattamento PRP per le calvizie.

Pensaci! Perché complicarsi la vita – e la salute – per una complessa operazione chirurgica quando si può risolvere il problema con un trattamento meno complesso, meno costoso e meno invasivo? In ogni caso, il guadagno è reciproco, sia del paziente che del medico. E’ bene sottolineare che ci sono casi in cui la chirurgia è l’unica via percorribile, ma quando è possibile sostituirla con un trattamento pari o persino migliore, perché non farlo?

Dunque, la prossima volta che ti ricapiterà di pensare ai rischi di un palloncino gastrico in confronto al prepararsi la cena o a dare retta allo zio che reputa la chirurgia come la soluzione definitiva, tieni sempre in mente che rischi e pericoli ci saranno sempre, ma da soppesare. Statistiche alla mano, anche un asteroide ha la possibilità di colpirti dritto in testa, ma ci sono più possibilità che tu vinca il Superenalotto invece.

Il Palloncino Gastrico: caratteristiche e funzionamento

Il Palloncino Gastrico: caratteristiche e funzionamento

Dispositivo medico temporaneo, il palloncino gastrointestinale viene riempito solitamente con soluzione fisiologica e rimosso, il più delle volte, tramite tecniche chirurgiche o endoscopiche.

Come già detto, quando si parla di “palloncino gastrico”, si fa riferimento ad una particolare CATEGORIA di dispositivi medici e non uno specifico dispositivo. In ogni caso, il principio di funzionamento è semplice: si posiziona (sgonfio) all’interno dello stomaco e riempito con una soluzione che ne aumenta le dimensioni. Una volta gonfiato, il palloncino occupa una parte importante dello stomaco del paziente e gli induce un forte senso di sazietà. Grazie a ciò, il paziente ingurgiterà meno cibo e dimagrirà nel tempo.

Caratteristiche del palloncino gastrico

Un palloncino intragastrico è un dispositivo di forma sferica, flessibile, liscio e morbido, di dimensioni abbastanza variabili, ma sufficientemente contenute da entrare nel palmo della mano quando gonfiato. Prima di essere posizionato, un palloncino ha dimensioni estremamente ridotte ed è collegato a un lungo e sottile tubicino che permetterà al medico di riempirlo in rari casi con acqua o aria, ma più frequentemente con soluzione fisiologica, la stessa acqua pura già largamente utilizzata in ospedali e cliniche. Dovendo essere posizionato nello stomaco e, dunque, all’interno del corpo, un palloncino dimagrante è costituito da materiali anallergici – come il poliuretano – per evitare l’insorgenza di intolleranze come accade con il latex

Come funziona un palloncino gastrico?

Il primo passo da compiere in ogni percorso dimagrante è consultare il proprio medico affinché possa attestarne la candidabilità. Qualora risultasse positivo alla possibilità di inserire un palloncino gastrico, il paziente dovrà recarsi nella clinica designata e sottoporti al trattamento. A seconda del modello selezionato, la seduta ambulatoriale per il suo inserimento può durare 15-20 minuti al massimo, ma potrebbe essere necessario più tempo in dipendenza alla complessità dell’intervento. Basti pensare che la stragrande maggioranza dei palloncini gastrici richiedono un approccio di tipo endoscopico per il posizionamento, per la rimozione o per entrambe. L’inserimento può essere talvolta preceduto dalla somministrazione di un anestetico per inibire fastidi o dolori. Tutto ciò non fa altro che aumentare il tempo di permanenza della seduta del paziente.

Una volta terminato il posizionamento, il paziente non dovrà fare altro che attenersi alle indicazioni di carattere medico-nutrizionali affinché possa perdere peso efficacemente ed entro i tempi previsti dal dispositivo. Terminato il suo periodo utile, si passa alla rimozione, che avviene solitamente tramite endoscopia, grazie alla quale il medico può bucare il palloncino e tirarlo via una volta sgonfio. Eccezion fatta per il palloncino Allurion, che viene invece espulso con le feci senza che il paziente se ne accorga, oltre a non richiede endoscopia, né per essere posizionato, né per essere rimosso (se non nei casi più estremi). Vista la “delicatezza” del dispositivo, non è nemmeno necessario sottoporsi ad anestesia.

Nell’articolo dedicato, ci occuperemo dei rischi – molto spesso irrazionali – legati all’utilizzo dei palloncini gastrici e cercheremo di quantificare il grado d’invasività dei dispositivi presi in esame.

Il Palloncino Gastrico: la soluzione medica per perdere peso

Il Palloncino Gastrico: la soluzione medica per perdere peso

Parte integrante dei programmi di dimagrimento, il palloncino gastrico è una soluzione medica sicura per la perdita di peso, pur con i propri limiti e, in minor misura, coi propri effetti sul corpo.

Dieta ed esercizio fisico. Sono sempre stati imperativi per qualsiasi percorso di dimagrimento o, in termini più colloquiali, corrisponde all’ormai assodato vado dal nutrizionista e mi iscrivo in palestra. Con pazienza, costanza e dedizione si possono raggiungere gli obbiettivi fissati “soltanto” mangiando in maniera più salutare e svolgendo attività fisica, ma quando tempo, salute e soprattutto volontà vengono a mancare per un motivo o per un altro, il metodo canonico non risulta più efficiente o persino controproducente.

Come si arriva al palloncino intragastrico?

La risposta più diretta è: “quando dieta ed esercizio fisico non sono sufficienti”. Una definizione generica, certo, ma anche coerente se la si va a sviscerare in tutte le sue sfaccettature. Per esempio, perché non si può migliorare con la sola dieta? Perché il corpo non cambia anche svolgendo attività fisica? Perché mancano la voglia e le energie per terminare un programma di dimagrimento?

Il ventaglio di motivazioni è ampio e comprende ogni sfera: emotiva, fisica, sentimentale, psicologica. Indipendentemente da ciò, qualunque possa essere la motivazione, se il cibo non riesce ad trasformarsi in una cura e l’esercizio fisico appare solo come una perdita di tempo, è il momento di optare per un’alternativa medica controllata.

Di palloncini gastrici ce ne sono tanti e diversi

Partiamo con il più conosciuto, il BIB (Bioenterics Intragastric Balloon, tradotto letteralmente in pallone gastrico bioenterico) vale a dire che va ad operare indirettamente sul sistema nervoso enterico che gestisce le funzioni dell’apparato digerente, e lo fa inibendo il senso di fame. Per spiegarlo in parole semplici, il palloncino occupa spazio nello stomaco così da far sentire al paziente un maggiore senso di sazietà, cosa che lo spinge a mangiare minori quantità di cibo. E’ come se ogni giorno ci alzassimo dal letto con una sensazione reale di pienezza e sazietà come se si fosse mangiato poco prima.

Da questo “semplice” concetto, negli anni successivi sono stati brevettati altri modelli come l’Heliosphere Bag, riempito d’aria invece che di acqua; il palloncino gastrico Orbera, che può rimanere nello stomaco fino a un anno; lo Spatz3 con la peculiarità di poter essere adattato, gonfiandolo e sgonfiandolo a seconda delle necessità; il ReShape Duo che prevede il posizionamento di due dispositivi indipendenti nello stomaco; Obalon, il primo a poter essere posizionato senza gastroscopia, ma necessaria alla sua rimozione. Di nuova generazione e totalmente non invasivo è invece il palloncino gastrico di Allurion (chiamato Elipse) che è riuscito ad infrangere le barriere dell’anestesia e della gastroscopia, rendendole inutili per il trattamento.

Se il palloncino gastrico non funziona?

Come da prassi, i casi clinici vanno valutati singolarmente dal medico. Se le soluzioni meno invasive risultano inutili o, semplicemente, non convincono il paziente della loro efficacia, questi può optare per un intervento chirurgico al tratto gastro-intestinale, tra cui bypass gastrico, bendaggio o sleeve gastrectomy.

Operazioni di questo tipo sono quasi sempre efficaci, ma molto spesso ci si dimenticata che un intervento chirurgico è alla stregua di un trauma controllato, come se si fosse ricevuta una coltellata. Per quanto possa sembrare esagerato definirlo così, basta soffermarsi su ciò che accade nel concreto: la pelle è tagliata, i vasi sanguigni recisi e i tessuti perforati. Si è creato un trauma, una o più ferite di entità variabili che guariranno solitamente nel corso di tanto tempo e con i giusti accorgimenti farmacologici e comportamentali . L’unica differenza sta nella finalità: nel caso di un intervento, è terapeutica, mentre nell’altro ha il solo scopo di arrecare danno. Questo per informare (o ricordare) che le operazioni chirurgiche per perdere peso sono invasive e, quindi, stravolgono non poco le abitudini del paziente e il suo stesso corpo con effetti che può potenzialmente portarsi dietro tutta la vita.

Nell’articolo dedicato, ci soffermiamo sulle caratteristiche del dispositivo e sul suo funzionamento.

Come funziona il palloncino Allurion?

Come funziona il palloncino Allurion?

Il palloncino dimagrante di Allurion deve il suo successo alla peculiarità di essere un dispositivo medico non invasivo, frutto di un lungo e oculato lavoro da parte dei ricercatori di Allurion Technologies.

“Come funziona il Palloncino Allurion?”

La risposta più coincisa sarebbe:

“Si posiziona nello stomaco del paziente in 20 minuti e gli dona un forte senso di sazietà che lo aiuta a dimagrire.”

In realtà, è nei retroscena che si trova il vero valore del palloncino di Allurion perché, diciamocelo, non è semplice da capire, motivo per il quale è necessario sviscerarne i dettagli per comprenderne le potenzialità.

Come funziona il palloncino Allurion

Per cominciare, è sufficiente mettersi in contatto con uno dei nostri specialist che passerà ad illustrare le condizioni necessarie per essere candidabile, vale a dire:

  • Avere un BMI pari o superiore al 27
  • Un’età compresa tra i 16 e 65 anni
  • Non abusare di alcol e caffeina
  • Non essersi mai sottoposti ad interventi chirurgici all’addome
  • Non essere incita o in allattamento

Appurata la candidabilità, è possibile organizzare il primo incontro con il medico per passare allo step successivo.

Controlli medici

Alla prima visita, il medico incaricato accerterà nuovamente la candidabilità del soggetto, in quanto è possibile che il paziente abbia patologie o disturbi che potrebbero compromettere la riuscita del posizionamento. In parole povere, è indispensabile il parere di un medico per proseguire. Una volta ricevuto l’ok, si passa a prenotare la seduta per il posizionamento, solitamente entro 2-3 settimane dal controllo medico preliminare.

Il posizionamento

Il giorno del posizionamento, il paziente non deve fare altro che raggiungere la clinica designata e sottoporsi ad una seduta ambulatoria di circa 20 minuti, senza chirurgia, senza anestesia e senza endoscopia. Durante questo breve lasso di tempo, al paziente sarà chiesto solo di deglutire la capsula vegetale di pochi centimetri che contiene il palloncino sgonfio in poliuretano, materiale già largamente utilizzato in ambito medico-chirurgico. Una volta nello stomaco, il medico effettua un primo controllo per appurare che il palloncino sia ben posizionato e, se lo è, procede a riempirlo con 550 cc di soluzione fisiologica (acqua con una minima quantità di sale). Infine, il medico controlla nuovamente la posizione del palloncino prima di lasciare andare il paziente.

Dopo il posizionamento

Essendo il palloncino un corpo estraneo, è necessario attendere un paio di giorni prima che si assesti e che il corpo si adatti. Durante questo periodo, il nutrizionista che segue il paziente gli somministrerà una dieta cosiddetta liquida e poi semi-solida, ossia basata su cibi – per l’appunto – liquidi o comunque densi, ma non completamente solidi. In caso, può essere necessario anche una cura farmacologica per bloccare i fastidi dell’assestamento del palloncino nello stomaco, niente di più di semplici medicinali da banco da prendere per non più di tre giorni. Passata la prima breve fase (che solitamente non eccede la settimana), al paziente rimarrà solo il forte senso di sazietà garantito dal palloncino. Così facendo, ingurgiterà meno cibo e dimagrirà col tempo senza dover fare rinunce come viaggi e vacanze, ma solo piccole accortezze con il cibo.

Inizio e conclusione del programma

Il palloncino rimarrà nello stomaco del paziente per 4 mesi circa (giorno più, giorno meno è indifferente), durante i quali sarà inconsapevole della presenza del palloncino in quanto, come già detto, non è invasivo, oltre che essere costantemente monitorato per seguire in tempo reale i suoi progressi. Sullo scadere dei 4 mesi, la valvola del palloncino rilascia lentamente il contenuto del dispositivo che, ricordiamo, si tratta di semplice acqua che non ha il minimo impatto sul corpo. Il programma Allurion prosegue nei due mesi successivi per rieducare all’alimentazione il paziente in modo che possa proseguire serenamente dopo i 6 mesi totali del programma senza però rimettere peso.