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Obesità: definizione, cause e risichi del peso in eccesso

Obesità: definizione, cause e risichi del peso in eccesso

L’obesità è una malattia che si caratterizza per l’eccessivo accumulo di tessuto adiposo dato dalla congiunzione di fattori come: un’alimentazione ipercalorica e uno stile di vita sedentario. 

Altre condizioni possono essere: 

  • Genetiche: una naturale predisposizione influenza sia la metabolizzazione che l’accumulo di grasso corporeo. 
  • Abitudini familiari: il contesto familiare in cui si vive influenza notevolmente le abitudini alimentari, soprattutto se sin da piccoli si è abituati ad assumere un numero elevato di calorie.
  • Fattori socio-economici: anche se l’obesità è considerata una malattia dei paesi ricchi è possibile riscontrarla anche in contesti sociali disagiati in cui vige poco controllo sulla qualità del cibo e attività fisica limitata dovuti a spazi inadeguati o limitati. 
  • Patologie preesistenti: coloro che presentano, ad esempio, problematiche dovute all’artrite oppure particolari sindromi come quella di Prader-Willi o quella di Cushing tendono ad ingrassare se non vengono seguiti da uno specialista che gli consigli una dieta ipocalorica specifica per le loro esigenze.
  • Uso di farmaci e disturbi del sonno.

I rischi dell’obesità non sono da sottovalutare perché non riguardano soltanto l’aumento di peso ma anche: diabete di tipo 2, ipertensione, patologie cardiache, apnee notturne, calcoli biliari, problemi ginecologici e neoplasie.

Oltre ai danni alla salute, l’obesità impatta negativamente anche sulla qualità della vita: spesso chi soffre di questa patologia ha difficoltà nei movimenti a causa del peso in eccesso, depressione a causa della non-accettazione della propria forma fisica e isolamento sociale. 

Come si calcola l’obesità?

Una previa valutazione del peso corporeo si ha calcolando l’Indice di Massa Corporea (BMI): un parametro che evidenzia se si è in una condizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità di I – II -III grado.

I valori di riferimento sono:

  • ≤18,5: sottopeso.
  • 18,5-24,9: peso normale.
  • 25-29,9: sovrappeso.
  • 30-34,9: obesità di primo grado (lieve.
  • 35-39,9: obesità di secondo grado (moderata).
  • ≥40 obesità: di terzo grado (severa).

Il BMI è un indice che fornisce una valutazione immediata dello stato ponderale, ma non è l’unico parametro utile che lega lo stato fisico alla salute.

Sovrappeso e obesità dovrebbero essere oggetto di valutazioni più specifiche di quanto possa mettere in luce il BMI; il grasso andrebbe indagato anche tenendo in considerazione la sua distribuzione misurando sia il girovita che la circonferenza dei fianchi.

In condizioni fisiologiche, maschio e femmina, si distinguono per una diversa distribuzione della massa adiposa:

  • Quella “a mela”: tipicamente maschile che si associa ad una maggiore distribuzione di tessuto adiposo nella regione addominale.
  • Quella “a pera”: tipicamente femminile che si associa ad una distribuzione del tessuto adiposo sui glutei e cosce.

Queste differenze sono legate al rapporto tra ormoni sessuali maschili (androgeni) e femminili (estrogeni) e tali condizioni sono generalmente definite:

  • Obesità androide: detta anche centrale o viscerale. Questa distribuzione si associa ad un’elevata deposizione di tessuto adiposo a livello degli organi interni determinando maggiori rischi per la salute.
  • Obesità ginoide: o anche periferica, sottocutanea. In questo tipo di obesità il grasso è presente soprattutto nel compartimento sottocutaneo, con conseguente elevato rapporto tra grasso superficiale e profondo.

Per stabilire una delle due condizioni occorre calcolare la circonferenza addominale, comparandola con quella dei fianchi, per fare ciò ci si avvale del rapporto WHR (Waist to Hip Ratio): parametro che mette in relazione la circonferenza vita con quella dei fianchi, sesso ed età. 

I valori di riferimento sono:

  • Rapporto WHR maggiore di 0,85 per un’obesità di tipo androide 
  • Rapporto WHR inferiore a 0,79 per definire un’obesità ginoide.

I pazienti che superano tali valori sono considerati ad alto rischio di problemi medici legati all’obesità.

Verificato lo stato in cui ci si trova occorre anche valutare come è composta la massa che determina il peso. Valutare la composizione corporea significa misurare i diversi componenti che costituiscono il corpo: ossa, organi, muscolo, acqua ecc…

Questa valutazione può essere fatta su diversi livelli, tuttavia quello maggiormente studiato e che trova riscontro nella pratica clinica è quello denominato molecolare in cui il corpo può essere diviso in: massa grassa e massa magra. 

Non si deve pensare, però, che un corpo perfetto debba essere composto solo da massa magra; difatti esiste del grasso essenziale necessario al metabolismo che corrisponde al 3-4% del peso per l’uomo e al 10-11% per la donna.

È considerata massa grassa superiore alla norma quando è tra il 18% e 25% nell’uomo e 25%-31% nella donna. 

Alla domanda cosa bisogna prendere in considerazione se il grasso o il peso, la risposta è entrambi.

La composizione corporea è fondamentale per capire se siamo in uno stato di sovrappeso/obesità di cui preoccuparci e cambiare stile di vita è imprescindibile per non incorrere in malattie e/o patologie più o meno gravi.

Come dimagrire in modo sano

Come dimagrire in modo sano

Perdere peso non è mai facile, soprattutto se si parte da una condizione di obesità o sovrappeso.

Purtroppo quando si trascura l’alimentazione il peso aumenta, i muscoli si abituano ai kili di troppo e di conseguenza si diventa più sedentari, e per rimediare a queste cattive abitudini si tende a ricorrere a diete lampo che promettono risultati straordinari in pochi mesi o addirittura settimane.

Ciò che molti non sanno è che seguire un regime alimentare scorretto può provocare serie ripercussioni come: carenze di nutrizionali, indebolimento delle difese immunitarie, perdita di minerali dalle ossa, danni all’apparato gastro-intestinale e il temutissimo “effetto yo-yo”.

Perdere peso richiede tempo, dedizione e costanza al fine di ottenere risultati a lungo termine, per questo è importante seguire un’alimentazione sana ed equilibrata.

Consigli per dimagrire 

Per dimagrire in modo sano occorre seguire piccoli accorgimenti, quali:

  • Seguire una dieta personalizzata basata su età, sesso, costituzione fisica, fabbisogno calorico e preferenze alimentari. 
  • Mangiare lentamente e non saltare i pasti: è di uso comune pensare che mangiando poco si perda peso velocemente, ad esempio molti hanno l’abitudine di saltare la colazione, ma questa fornisce il 20-30% di energia necessaria per affrontare gli impegni quotidiani. Mangiare 5 pasti al giorno non solo placa la sensazione di fame ma stimola anche il metabolismo; inoltre farlo lentamente permette di capire se la fame è reale oppure se è un impulso psicologico.
  • Bere tanta acqua: l’acqua è un elemento essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo, perché indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici, inoltre è un valido alleato per perdere peso perché aumenta il volume gastrico e induce un’immediata sensazione di sazietà.
  • Imparare a bilanciare: molto spesso si pensa che all’origine dei chili in più ci siano i cosiddetti “cibi proibiti”, la verità è che ciò che fa ingrassare sono gli eccessi. Esagerare nelle quantità aumenterà l’apporto di nutrienti e di calorie superando, così, il fabbisogno giornaliero.  
  • Obiettivi a lungo termine: è importante entrare nell’ottica che dimagrire gradualmente, magari 0,5 o 1 chilo ogni sette giorni come consigliano i nutrizionisti è la soluzione migliore non solo per evitare l’effetto yo-yo, ma anche per non riprendere tutti i chili persi appena si interrompe la dieta.

La parola “dieta” non deve essere concepita come un’imposizione ma come uno stile di vita e seguire un regime alimentare sano ed equilibrato non vuol dire vivere in una condizione di rinunce anzi, è importante concedersi momenti di relax affinché vi sia un perfetto equilibrio psico-fisico.

Cosa vuol dire mangiare in modo sano?

Mangiar sano vuol dire bilanciare i macro e i micro nutrienti nell’arco della giornata. L’equilibrio alimentare non si costruisce su un unico pasto o su un unico giorno ma su una continuità settimanale.

Una dieta bilanciata, combinata a uno stile di vita attivo, aiuta a mantenere un peso corporeo adeguato, permettendo non solo un’armonia da un punto di vista fisico ma anche una maggiore serenità da un punto di vista psicologico. Ad esempio le persone in sovrappeso o obese tendono a essere emarginate e sottoposte a una vera e propria pressione o addirittura esclusione sociale; in particolare, i bambini tendono a sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i propri coetanei, di conseguenza a isolarsi ancora di più con un invitabile aumento delle abitudini sedentarie.

Il principio fondamentale di un’alimentazione sana è non rinunciare ai propri cibi preferiti ma mangiare in modo equilibrato, in cui si alternano cibi salutari piccole quantità di cibi “proibiti” come bibite gassate, prodotti industriali e confezionati. 

Sovrappeso e obesità: differenze, rischi e rimedi

Sovrappeso e obesità: differenze, rischi e rimedi

Elipse è l’unico palloncino intragastrico ad essere posizionato all’interno dello stomaco mediante la somministrazione di una capsula. È un percorso di 4 mesi che viene eseguito in regime privato e dunque non è convenzionato con il sistema sanitario nazionale (SSN).

Il dispositivo è di forma sferica ed è realizzato in silicone al cui interno contiene del liquido (circa 550ml di soluzione) compatibile con l’organismo umano, tant’è vero che alla fine del programma, dopo che il palloncino si sia sgonfiato, il liquido viene espulso attraverso le urine mentre l’espulsione del palloncino avverrà naturalmente attraverso l’apparato digerente.

Elipse dona al paziente una sensazione di sazietà che limiterà l’introduzione di cibi in eccesso, in questo modo, e attraverso un regime alimentare controllato abbinato ad un’attività fisica programmata, sarà possibile mantenere sotto controllo il proprio peso corporeo.

L’inserimento di tale dispositivo è possibile per pazienti dai 18 anni in su che presentano un Indice di Massa Corporea (IMC) uguale o maggiore di 27, ovvero per coloro che sono sovrappeso o obesi.

L’inserimento viene eseguito solo in un ambulatorio medico o in una clinica accreditata, non richiede ricovero, chirurgia, anestesia o endoscopia proprio grazie alla sua innovativa composizione.

Non tutte le persone, però, possono usufruire di tale dispositivo in quanto è necessaria una previa valutazione dello stato clinico del paziente in seguito ad un consulto o ad una visita specialistica.

Palloncino Elipse: dove farlo e quali sono i prezzi

I centri Medita Medical sono presenti quasi tutte le maggiori città italiane come:

  • Milano
  • Genova 
  • Roma
  • Torino (in agg.)
  • Napoli
  • Firenze (in agg.)
  • Padova
  • Bologna (in agg.)
  • Bari
  • Cosenza
  • Cagliari
  • Catania (in agg.)
  • Palermo
  • Rimini
  • Lecce
  • Mestre

Chiama al numero (+39) 327-3463071 per scoprire qual è quello più vicino a te o compila il nostro form per una visita specialistica.

Cos’è la chirurgia bariatrica e per chi è indicata?

Cos’è la chirurgia bariatrica e per chi è indicata?

L’obesità è una condizione patologica che provoca l’aumento di tessuto adiposo, ciò è causa di un peggioramento della qualità della vita nonchè dell’insorgenza di numerose malattie di tipo metabolico come il diabete di tipo 2, colesterolo e trigliceridi elevati, malattie relate al sistema respiratorio e cardiovascolare e, in casi estremi, di carattere tumorale. In questi casi la chirurgia bariatrica è l’unica strada da percorrere.

Per chirurgia bariatrica si intende un insieme di interventi chirurgici volti a ridurre l’eccesso di tessuto adiposo in soggetti fortemente obesi o per prevenire e trattare patologie relate a tale condizione.

Secondo le linee guida nazionali della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (SICOB) ed internazionali della International Federation for the Surgery of Obesity and Metabolic Disorders (IFSO), possono essere sottoposti a operazioni di chirurgia bariatrica i pazienti in cui si sia verificato il fallimento di programmi integrati di dimagrimento (dieta, esercizio fisico, terapie farmacologiche e comportamentali) e che siano caratterizzati da un indice di massa corporea (IMC) pari o superiore a 40 o superiore a 35 con almeno una comorbidità associata.

Per comorbidità associate si intendono quelle patologie che contribuiscono significativamente alla morbilità e mortalità del paziente con obesità e che sono suscettibili di miglioramento con il calo ponderale quali le malattie del metabolismo, le patologie cardiorespiratorie, le gravi malattie articolari, ecc.

In media gli interventi di chirurgia bariatica producono il 70% di calo ponderale dei kili in eccesso, ma questo tende a variare in base a fattori come: età, sesso, statura e storia clinica del paziente.

Tali procedure sono invece controindicate quando il soggetto presenta paramentri come:

  • Obesità endocrina suscettibile di terapia specifica.
  • Rischio anestesiologico elevato.
  • Patologie non legate all’ obesità che riducano la spettanza di vita.
  • Abuso di alcool, droghe e patologie psichiatriche.
  • Inabilità a prendersi cura di sé stessi in assenza di un adeguato supporto familiare e sociale.

Chirurgia bariatrica: tipologie di interventi

Gli interventi bariatrici possono essere raggruppati in 3 macro-categorie quali:

  • Interventi malassorbitivi: tali procedure si caratterizzano per la capacità di ridurre l’assorbimento del cibo tramite la creazione di una condizione fisiologica come la riduzione dello stomaco. Fanno parte di questi interventi il bypass gastrico e la divisione biliopancreatica, forma più estrema di intervento malassorbitivo.
  • Procedure restrittive: l’introduzione del cibo avviene mediante un’azione meccanica. Durante l’operazione viene creata una tasca gastrica nella parte superiore dello stomaco che crea un orifizio non dilatabile tale da ridurre l’assorbimento del cibo. Fanno parte di questi interventi il bendaggio gastrico regolare, la gastroscopia verticale, lo sleeve gastrectomy (gastrectomia verticale parziale) e il palloncino intragastrico.
  • Interventi misti: questi tipi di interventi applicano entrambe le procedure sopracitate.

Gli approcci con cui vengono effettuati tali interventi si dividono in: approcci standard “aperti” mediante laparotomia con incisione della parete addominale, e approcci mini-invasivi mediante laparoscopia il quale consente al paziente una ripresa post-operatoria più veloce, breve degenza ospedaliera  e riduzione del dolore post-operatorio.

Qualsiasi tipo di operazione si scelga di intraprendere a seguito di ognuno il paziente dovrà seguire un lungo percorso di mantenimento al fine di mantenere e migliorare i risulati ottenuti e per ridurre al minimo eventuali complicazioni.

Consigli su come mantenersi in forma

Consigli su come mantenersi in forma

Mantenersi in forma non deve essere un impegno stagionale da prendere in vista della prova costume, deve essere una forma mentis che conduce ad uno stile di vita sano ed equilibrato.

La paura di riprendere i chili e di non riuscire a stabilizzare il peso dopo una perdita importante, ad esempio, è una paura abbastanza frequente. Quello da cui bisogna iniziare è un cambiamento di prospettiva, pensare che seguire un regime alimentare, fare attività fisica regolarmente e osservare altri piccoli accorgimenti non sia una punizione quanto piuttosto un percorso a lungo termine in cui si riscopre l’amore per se stessi.

Prima di iniziare è importante avere a mente una sorta di “bussola” dei comportamenti: da un lato non bisogna darsi degli obiettivi irraggiungibili in quanto producono effetti controproducenti sia sul piano fisico che mentale, dall’altro è importante concentrarsi sulle cose che davvero possano condurre a risultati riscontrabili sia nel breve che ne lungo periodo.

Per mantenere il peso e la forma fisica non esistono formule magiche ne tanto meno regole specifiche, ciò che si può realmente fare è seguire delle piccole buone abitudini che a lungo andare producono risultati tangibili.

Alcuni consigli per mantenersi in forma sono:

  • Seguire un alimentazione sana ed equilibrata: l’educazione alimentare è il primo passo verso uno stile di vita migliore. La scelta di cibi freschi, stagionali, al posto di quelli pre-confezionati e industriali consente non solo di apportare all’organismo macro e micro nutrienti necessari al suo corretto funzionamento ma producono anche effetti anche sulla pelle, sui capelli e su tutto ciò che riguarda l’aspetto esteriore. Mangiare bene, però, non vuol dire rinunciare a concedersi qualche sfizio. Contrariamente a ciò che si pensi, un’alimentazione eccessivamente rigida incide negativamente sul percorso di rimessa in forma in quanto si finisce per entrare in circolo vizioso in cui vige il pensiero ” meno è meglio”.
  • Bere tanta acqua: oltre a mantenere i livelli di idratazioni necessari per il corretto funzionamento dell’organismo, l’acqua è utile per l’abbassamento della pressione in caso di ipertensione, migliora la diuresi, favorisce la regolarità intestinale, depura fegato e reni, rende la pelle più elastica e diminuisce la viscosità del sangue. L’acqua, quindi, va intesa come veicolo, come “un’alimento” a tutti gli effetti in grado di depurare e apportare benefici a tutto il corpo.
  • Praticare attività fisica: la sedentarietà è il nemico numero 1 della salute. Non bisogna essere atleti per mantenersi in forma con lo sport, il corpo umano ha bisogno di muoversi e un’attività fisica regolare non solo previene diverse patologie ma è utile contro lo stress, la tensione e migliora la forma fisica.
  • Dormire bene: il sonno è un meccanismo naturale, rappresenta un momento di pausa e rigenerazione sia fisica che mentale infatti il corpo rallenta le naturali funzioni fisiologiche, la pressione sanguigna si stabilizza e i tessuti si rigenerano. Dormire bene e per le giuste ore consente di mantenere l’organismo al massimo delle sue potenzialità.

Perché è importante mantenersi in forma

Mantenere o migliorare la propria condizione fisica richiede impegno, costanza e motivazione, inoltre tutto ciò che si fa va ben oltre l’avere semplicemente un corpo agile, scattante e armonioso.

Mantenersi in forma significa anche:

  • Apportare maggior ossigeno al cervello.
  • Avere più energia.
  • Rafforzare il sistema immunitario.
  • Invecchiare meglio.

Il corpo umano è uno strumento prezioso, per tanto bisogna prendersene cura sempre.

Qualora tali accorgimenti non dovessero produrre gli effetti desiderati è possibile ricorrere a soluzioni non chirurgiche, sicure e con risultati garantiti. Per saperne di più compila il forum contatti o telefona al numero (+39) 327-3463071.

Palloncino gastrico: cos’è e a cosa serve

Palloncino gastrico: cos’è e a cosa serve

Il palloncino intragastrico (BIB), contrariamente alla chirurgia bariatrica, è un dispositivo medico che viene inserito all’interno dello stomaco in pazienti affetti da obesità ed è un trattamento temporaneo che permette la perdita di peso senza ricorrere alla chirurgia. Tale soluzione è indicata per soggetti tra i 18 e i 60 anni che hanno già provato a ridurre l’indice di massa corporea con metodi convenzionali senza ottenere risultati oppure per colore che necessitano di ridurre il peso corporeo in vista di approcci più complessi come il bypass o il bendaggio gastrico. Solo in caso di obesità patologica accertata il palloncino allo stomaco è convenzionato dal SSN. Non fa parte di tale convenzione il dispositivo intragastrico Elipse.

Il palloncino è in silicone e presenta una forma sferica, questo dopo l’inserimento viene riempito con soluzione fisiologica che riempie il dispositivo facendolo espandere in tal modo da occupare parzialmente lo stomaco impedendo l’ingerimento di eccessive dosi di cibi e bevande.

Quanti tipi di palloncini gastrici esistono?

Ciò che distingue un palloncino dall’altro sono elementi come: l’BMI, volume massimo di raggiungibile e tipologia di riempimento, ma ciò che principalmente distingue un palloncino gastrico dall’altro è la modalità di inserimento e di rimozione, tra questi troviamo:

  • Elipse: è l’unico palloncino ad essere posizionato ingerendo una capsula in un’unica seduta ambulatoriale della durata di 20 minuti circa mentre l’espulsione avviene naturalmente con le feci, quindi senza sedazione ed endoscopia. Inoltre il materiale con cui è realizzato è anallergico e più “sottile” rispetto agli altri presenti in commercio. La sua durata è di 16 settimane (in genere la massima perdita di peso si ottiene nei primi 3 mesi) ma il programma di rieducazione alimentare è supportato per 6 mesi (4 con il palloncino e 2 senza). Il volume di riempimento è di 550 ml di soluzione. Elipse può essere considerato come la metodica mediante palloncino intragastrico meno invasiva rispetto a tutti gli altri.
  • Orbera: è un ausilio per la perdita di peso per adulti affetti da obesità con un indice di massa corporea (BMI) compreso tra 30 – 40 Kg/m2. Il suo posizionamento richiede una procedura endoscopica e sedazione, così anche la sua rimozione. Si tratta di un palloncino di silicone che può essere riempito di liquido da 400-700 ml. La sua durata è di 6 mesi.
  • Obalon: viene inserito ingerendo una capsula e quindi per il posizionamento non è richiesta endoscopia. C’è però da precisare che non viene espulso naturalmente ma la procedura di rimozione richiede un’esofagogastroduodenoscopia (EGDS) con sedazione. Il BMI che si deve avere per accedere de essere tra 30-40 Kg/m2.
    Il suo riempimento non avviene mediante liquido ma viene “letteralmente” gonfiato con 250cc di gas (nello specifico AZOTO). L’introduzione in genere non è mai singola e possono essere posizionati fino ad un massimo di 3 palloncini OBALON, questo quindi richiederà poi la rimozione di ognuno separatamente. Lo svantaggio rispetto agli altri palloni allo stomaco è la sua durata: massimo 3 mesi.
  • Spatz: è un palloncino  che può essere regolato nel suo volume anche in corso d’opera. Viene inserito e rimosso per via endoscopica con sedazione. Il volume può variare dai 400cc ai 600cc di liquido ed ha una durata di 12 mesi, ovviamente ogni volta che si fa una variazione di volume bisogna ricorrere ad una nuova procedura endoscopica con sedazione. L’inserimento potrà essere possibile se il soggetto avrà un indice di massa corporea a partire da 27. È bene precisare che la durata di 12 mesi non assicura una perdita di peso maggiore rispetto agli altri palloni intragastrici.

Vantaggi e controindicazioni del palloncino gastrico

Come ogni procedura medica anche quella del palloncino allo stomaco prevede vantaggi e svantaggi. Sicuramente rispetto ad un intervento chirurgico come il bypass gastrico o il bendaggio gastrico l’inserimento di tale dispositivo risulta meno invasivo, meno costoso e facilmente reversibile, inoltre consente un calo ponderale progressivo con effetti riscontrabili anche a lungo termine in quanto al paziente viene insegnato, mediante regimi dietetici controllati, a mangiare in modo sano ed equilibrato.

Il palloncino gastrico presenta il minor numero di controindicazioni rispetto ad altre procedure mediche volte a indurre il senso di sazietà con una conseguente perdita di peso. Tuttavia presenta rischi e controindicazioni come:

  • Dolore.
  • Vomito.
  • Ulcere gastriche.
  • Perdita di peso insufficiente.
  • Lesioni allo stomaco e/o all’esofago.
  • Ostruzione intestinale.

È bene ricordare che l’utilizzo del palloncino intragastrico non è una soluzione a lungo termine, per tanto è consigliabile abbinare a questo trattamento regimi alimentari che consentano di mantenere e migliorare i risultati ottenuti o, in casi più gravi, abbinarvi un trattamento chirurgico specifico.

Per maggiori informazioni sull’inserimento e le varie procedure contattaci o compila il nostro form per una consulenza.