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La giornata mondiale del diabete

La giornata mondiale del diabete

Il 14 novembre ricorre la giornata mondiale del diabete, istituita per sensibilizzare tanto il pubblico quanto i governi verso quella che l’OMS definisce “una priorità per il sistema sanitario globale”.

La celebrazione della giornata mondiale del diabete ricade in concomitanza con la data di nascita di Sir Frederick Grant Banting, fisiologo ed endocrinologo canadese che, assieme a John James Rickard Macleod, si rese protagonista della scoperta dell’ormone dell’insulina. Già dal 1922 le sue ricerche hanno permesso di trattare una condizione fino a quel momento ben poco compresa, vale a dire il diabete.

Il tema di quest’anno proposto dall’IDF (International Diabetes Federation) è l’accesso alle cure per tutti, in quanto milioni di persone nel mondo ancora non riescono a ottenere le terapie disponibili.

Cos’è il diabete?

Comunemente il diabete è identificato come una malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue. Tale definizione è impropria, ma non sbagliata in senso assoluto. In generale, il diabete è una condizione metabolica provocata da patologie caratterizzate per la quasi totalità da iperglicemia, ma può comprendere anche il cosiddetto DIN o diabete insipido che non presenta alterazioni di concentrazione di glucosio. I casi riscontrati risultato però essere così radi che nell’immaginario collettivo si fa riferimento esclusivamente al diabete mellito, il più comune.

Per l’OMS è una priorità

Ad oggi sono circa 530 milioni le persone che soffrono di diabete con un incremento previsto a 630 milioni entro il 2030. In Europa se ne contano circa 60 milioni in età adulta, l’equivalente dell’intera popolazione italiana per rendere le proporzioni. Secondo l’Istat, invece, in Italia sono stati diagnosticati più di 3.6 milioni di casi, pari al 6% della popolazione, con una prevalenza di circa il 95% di diabete di tipo 2.

I rischi associati al diabete sono molteplici ed interessano una grande varietà di apparati. Basti pensare che può provocare lesioni ai vasi oculari, con l’insorgenza di fenomeni di cataratta o cecità, o ai più comuni danni nervosi che possono intaccare le funzionalità dei muscoli, casi che hanno portato persino ad amputazione degli arti. Ciò è provocato dalle complicazioni legate alla vascolarizzazione dei tessuti. In pratica, ciò che mantiene in vita un tessuto del nostro corpo sono le sostanze nutritive portate dal sangue che, come sappiamo, circola attraverso l’apparato vascolare. Se questo è compromesso, lo saranno anche i nutrienti necessari ai tessuti per sopravvivere.

Oltre alle complicazioni sopracitate, permangono quelle correlate agli organi connessi alla metabolizzazione dei nutrienti, quali fegato e pancreas, o alle funzionalità escretorie come nel caso dei reni.

La prevenzione rimane la migliore cura

I medici promotori della giornata mondiale del diabete hanno ribattuto la primaria importanza di uno stile di vita sano per combattere l’insorgenza del diabete, che rimane ancora oggi la forma di prevenzione più efficace sia nel breve che nel lungo termine. In particolare, insistono sulla necessità di migliorare le proprie abitudini alimentari che, se associate all’esercizio fisico, riuscirebbero a ridurre il tasso di diabete fino all’80%.

Le raccomandazioni rimangono sempre le solite, ripetute fino allo svenimento: evitare cibi e bevande ricchi di zuccheri o grassi saturi (quali burro, margarina, carni e formaggi grassi), prediligere frutta e verdura, soprattutto se di stagione, e cercare di consumare più carni bianche e pesce piuttosto che carni rosse e lavorate. Ancora una volta, possiamo constatare come siano sufficienti delle piccole accortezze alle nostre abitudini quotidiane a poter migliorare o invertire le nostre condizioni di salute.

Il rapporto tra tumore e obesità

Il rapporto tra tumore e obesità

Uno dei rischi maggiori legati all’eccesso di peso è l’insorgenza di una neoplasia che può colpire anche quegli organi e tessuti che non sono direttamente collegati all’alimentazione.

Il rapporto tra tumore e obesità è uno dei tanti dati scientificamente dimostrati da una moltitudine di studi, ma, diciamocelo, nelle ultime decadi sembra essere diventato un noioso ritornello quello del cancro. “Fumare fa venire il cancro”, “mangiare salumi fa venire il cancro”, “stare troppo tempo nel traffico fa venire il cancro”. Sembra che ogni comportamento, anche quelli minuscoli o virtuosi, provochino l’insorgere di un tumore, anche laddove ci sembra impossibile possa apparire. Se dovessimo prendere questi avvertimenti alla lettera, dovremmo sentire di milioni di vittime al giorno in ogni parte del mondo.

Spieghiamo

Il modo corretto di interpretare, ad esempio, “fumare fa venire il cancro” è: fumare aumenta le possibilità che si sviluppi il cancro. Cosa significa? Che, fumando regolarmente, aumentano le probabilità che si sviluppi una neoplasia. Dunque, ipotizzando di partire da una minima percentuale dell’1%, se andiamo a sommare un aumento per gli uomini del 90% e per le donne del 70%, alla fine avremo che i fumatori abitudinari hanno rispettivamente il 91% e il 71% di possibilità in più di ritrovarsi con un cancro ai polmoni.

Se a questa cattiva abitudine ne sommiamo delle altre, quali sedentarietà, elevato consumo di carni rosse trattate o poco esercizio fisico, possiamo renderci conto che le probabilità tendono anche a quadruplicare.

Per l’obesità si applica la stessa regola.

Il rapporto tra tumore e obesità è più grande di quanto non appaia

L’eccesso di peso determina l’insorgenza del 4% dei tumori su scala globale. Se volessimo prendere in considerazione solo la popolazione dei Paesi più ricchi con un sistema sanitario che offra informazioni precise, ogni anno 30 milioni di persone sviluppano un tumore a causa del sovrappeso, metà della popolazione italiana per intenderci. Una così alta incidenza è provocata dal fatto che, come già detto, l’obesità influenza più organi e apparati anche non direttamente collegati: seno, utero, reni, fegato, ovaie e tiroide.

Perché c’è un rapporto tra tumore e obesità?

L’eccesso di peso influenza il grado generale di infiammazione del corpo. Questa è una delle principali cause di innesco di quei meccanismi cellulari che possono portare ad una mutazione del DNA. Quando ciò avviene, le nuove cellule con un DNA diverso possono iniziare un processo di replicazione senza controllo perché perdono l’inibizione da contatto. In pratica, non riescono a capire che ce ne sono troppe di cellule in uno stesso posto. Iniziano quindi a riprodursi senza freni e a formare quella che è comunemente chiamata massa tumorale e, dunque, il tumore stesso.

L’iniziativa è la principale prevenzione

Ripetiamo che non è il mettere su qualche chilo ad essere rischioso, ma è la convivenza con lo stato di obesità che ci porta a sviluppare questo tipo di male ed è quindi prioritario scegliere non come agire, ma quando, perché il tempismo è precedente solo alle modalità. Prima si scegli di agire, di dire a se stessi “sì, lo voglio fare” e solo dopo si decide il “come fare”.

Prendiamo noi di Medita come esempio. Offriamo una soluzione nella forma di un percorso di rieducazione alimentare, ma, come appena detto, proponiamo una soluzione, un valido strumento, ma non un’iniziativa. Devi essere tu a scegliere quando e se cominciare. Come si suol dire: chi ben comincia è a metà dell’opera, e non c’è nulla di più vero. Solo scegliere di iniziare è il primo grande passo in salita che dovrai fare e il resto, in confronto, ti apparirà tutto in discesa.

La Giornata mondiale dell’alimentazione

La Giornata mondiale dell’alimentazione

Celebrata dalla fine della Grande Guerra, la giornata mondiale dell’alimentazione è la principale ricorrenza globale a mantenere viva l’attenzione sul tema della nutrizione, sia come benessere individuale che come principale necessità per il mondo intero.

Il 16 ottobre del 1945, a poco più di un mese dalla fine della Grande Guerra, a Quebéc fu fondata l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO, Food and Agriculture Organization) allo scopo di contribuire ad accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola mondiale e migliorare la vita delle popolazioni rurali. Tale ricorrenza sarà celebrata in tutto il mondo fino ai giorni nostri con la Giornata mondiale dell’alimentazione.

Il tema della Giornata di quest’anno

Il nono segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres inaugura il tema del 2022 con poche, semplici parole:

Una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore, e una vita migliore.”

In particolare, si è entrati nel (de)merito delle problematiche legate all’alimentazione come, ad esempio, lo sconvolgente numero di tre miliardi di persone che non possono permettersi una dieta sana, l’insensibilità verso il problema dell’obesità o che negli ultimi tre anni il numero di coloro che sono afflitti dalla fame è raddoppiato, anche a causa degli ultimi eventi, pandemia e guerra per primi.

Per meglio comprendere quanto sia ampio il discorso promosso dalla FAO, basti pensare ai temi trattati in passato, tra i quali:

  • 1984 – Le donne nell’agricoltura
  • 1989 – Alimentazione ed ambiente
  • 1993 – Le diversità della natura: un patrimonio prezioso
  • 2005 – Agricoltura e dialogo fra culture
  • 2011 – Prezzi degli alimenti, dalla crisi alla stabilità

Si potrebbe continuare parlando del diritto all’alimentazione, degli investimenti agricoli per incrementare la sicurezza alimentare o della primaria importanza dell’acqua e dell’agricoltura sostenibile.

L’Italia tra i promotori

Nel nostro Paese, per sensibilizzare anche le generazioni più giovani, quest’anno il Ministero dell’Istruzione ha promosso un’iniziativa editoriale appositamente per la giornata mondiale dell’alimentazione dal titolo La Nutrizione giocando – Principi di base per una corretta alimentazione dedicata sia agli educatori che ai loro studenti. L’iniziativa ha lo scopo di insegnare non solo l’importanza della nutrizione nel mondo, ma, soprattutto, il benessere che deriva da una corretta alimentazione: dalla definizione dei macronutrienti, alla lettura delle etichette, passando dallo spreco alimentare fino al costo di una buona dieta.

Soffermandoci sugli ultimi due argomenti, soprattutto in questo periodo di forte rialzo dei prezzi, possiamo arrivare a comprendere la correlazione tra una dieta più sana e lo spreco alimentare. Banalmente, ciò che sprechiamo è ciò che abbiamo pagato, dunque, si tratta di fondi in meno da destinare a quegli alimenti più costosi, ma spesso anche più sani. Certo, non mancano le alternative, ma la variazione è ciò che da più sapore in tavola e più salute al corpo.

Pensa al pesce fresco o alle verdure che non sono di stagione, ma a cui non vogliamo rinunciare, vuoi per gusto o per abitudine. Quindi, per evitare i nostri ben 67 kg annui di spreco alimentare a persona, basterebbero delle piccole accortezze, come comprare solo ciò di cui abbiamo bisogno, redigere la lista della spesa prima di recarsi a farla o anche imparare a leggere i valori sulle etichette per valutare il potenziale nutrizionale in confronto al costo del prodotto.

Giornata nazionale per la lotta contro l’obesità

Giornata nazionale per la lotta contro l’obesità

Nata come estensione dell’Obesity Day, la giornata nazionale per la lotta contro l’obesità è l’evento tutto italiano per responsabilizzare il pubblico ad uno stile di vita più sano.

Dal 2015 è stata istituita la Giornata Mondiale contro l’obesità allo scopo di sensibilizzare su un problema che colpisce ogni anno centinaia di milioni di persone e ne ferisce a decine di milioni, talvolta con risvolti gravi o, persino, con la morte. Nell’Italia che vanta una, se non LA dieta più completa, salutare e bilanciata al mondo, tale evento è stato replicato il 10 ottobre di quest’anno come la Giornata nazionale per la lotta contro l’obesità.

Per l’occasione, medici e nutrizionisti si sono dati appuntamento in diverse città italiane allo scopo di coinvolgere il pubblico nella delicata questione del pericolo legato al sovrappeso e, in particolare, all’obesità. Vogliamo premurarci di ricordare che sovrappeso e obesità non sono sinonimi come a volte erroneamente si crede, ma indicano un diverso grado di eccesso di peso e, pertanto, non vanno né visti, né trattati allo stesso modo.

La situazione, non tra le peggiori, ma nemmeno la migliore

Nel Bel Paese, la questione alimentare è abbastanza sentita, anche dalle fasce d’età più avanzate, talvolta persino dalle arzille nonnine che guardandoti con pietà non possono fare a meno di dirti che stai “sciupato”.

Secondo le stime fornite dall’Istituto Superiore di Sanità e ribattute proprio in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro l’obesità, più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso, il 35,3% con l’esattezza, mentre il 9,8% risulta obesa, vale a dire circa 6 milioni di italiani e il numero, purtroppo, sembra destinato ad aumentare.

A preoccupare maggiormente sono, naturalmente, le conseguenze dell’obesità. Essa è infatti responsabile di gravi patologie come cardiopatie, diabete, malattie del fegato (dette epatiche) e anche diverse tipologie di tumore. Il cuore, in particolare, come già ribadito, è uno degli organi più esposti, nonché uno tra i più sensibili da trattare. Il cuore, in particolare, come già ribadito, è uno degli organi più esposti a questo tipo di patologie, nonché uno dei più sensibili da trattare.

L’obesità è una malattia curabile

La prevenzione rimane ancora la principale alleata, ma è anche vero che non sempre è sufficientemente radicata da essere messa in atto. Pertanto, è giusto ribadirlo: l’obesità si cura a differenza di tante altre patologie che, purtroppo, non lo sono. La cura miracolosa ce l’hanno tutti. Non si compra, né si estrae, ma la si trova banalmente nelle più semplici azioni quotidiane. La coppia perfetta rimane ancora l’alimentazione corretta e uno stile di vita attivo, uniti dai collanti dell’educazione e della presa di coscienza, ciò che più di ogni altro impulso ci spinge all’iniziativa, a fare quel passo che è tanto importante per noi anche se ancora non ce ne rendiamo conto.

La Giornata Mondiale del Cuore

La Giornata Mondiale del Cuore

Il 29 settembre ricorre la Giornata Mondiale del Cuore promossa allo scopo di sensibilizzare sulla prevenzione delle malattie cardio-cerebro vascolari e promuovere le sane abitudini.

“Use heart for every heart”, “usa il cuore per ogni cuore”. È lo slogan che inaugura la nuova edizione della Giornata Mondiale del Cuore. L’obiettivo di quest’anno è tenere viva l’attenzione del grande pubblico non solo sulla tematica sempreverde della prevenzione, ma anche di contestualizzarla al nostro presente. Nel particolare, è stata posta una grande enfasi sul rapporto che lega la salute cardiaca alla salvaguardia dell’ambiente, visto che l’inquinamento atmosferico è responsabile del 25% di tutte le morti per malattie cardiovascolari.

La nostra situazione

L’Italia, purtroppo, contribuisce ad alzare la media mondiale dei decessi, registrando un’incidenza del 35%, riconfermandosi per un altro anno come la prima causa in assoluto. In poche parole, più di un terzo delle morti non naturali del nostro Paese sono correlate a patologie cardiovascolari. Anche le motivazioni rimangono sempre le stesse: tabagismo, sedentarietà, alimentazione squilibrata, abuso di alcol, sovrappeso e obesità.

Prevenzione, di nuovo, ancora

Sì, d’accordo, sarà noioso e irritante sentirselo dire in continuazione dal governo, dalle organizzazioni sanitarie, dai medici di mezzo mondo, dagli eminenti scienziati, dagli occhialuti ricercatori, dai presentatori televisivi o dai vicini che l’hanno letto sui social. Prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione, ma, chiediamoci: un motivo ci sarà, no?

Certo, e la risposta più immediata è che le malattie cardiovascolari rimangono ancora la prima causa di morte al mondo con oltre 18 milioni di vittime ogni anno, il doppio rispetto al cancro e, dunque, un pericolo da non sottovalutare mai. Come già detto, sovrappeso e obesità incidono non poco su queste tristi percentuali, ed è qui che la Giornata Mondiale del Cuore trova il suo scopo, ovvero mostrare (e dimostrare) che con la correzione delle proprie abitudini, alimentari tra le altre, è possibile ridurre notevolmente i rischi legati ad uno stile di vita malsano.

Le indicazioni a chiare lettere

La brochure informativa rilasciata dall’Alleanza Italiana per le Malattia Cardio-Cerebrovascolari e pubblicata dal Ministero della Salute per la Giornata Mondiale del Cuore 2022 ci mostra chiaramente quanto l’alimentazione in primis, se usata come saldo pilastro delle nostre buone abitudini, possa migliorare nettamente il nostro stile vita, incidendo tanto sulla salute fisica quanto mentale.  

Noi di Medita Medical uniamo la nostra voce al coro di esperti e specialisti che spingono fortemente per un’autentica rieducazione alla salute personale, a non temere quei cambiamenti che ci migliorano, che ci curano, che ci rendono felici con noi stessi prima che con gli altri.

Il problema dell’obesità è trascurabile

Il problema dell’obesità è trascurabile

Nonostante negli ultimi anni abbia guadagnato una sempre maggior visibilità, il problema dell’obesità continua ad essere pesantemente sottostimato a causa di un’innaturale indifferenza.

Provate per un momento ad immaginare la grande città di Roma, l’eterna capitale con i suoi secoli di storia e la sua vivace popolazione. Allo stesso modo, focalizzatevi sull’assurda possibilità che tutti i suoi abitanti periscano l’uno dopo l’altro nel giro di un solo anno, lasciandola deserta e silenziosa. È una visione macabra, ma è esattamente questa la proporzione dei casi di morte legati al problema dell’obesità.

Tre milioni, per razionalizzare con le stime dell’OMS, sei volte i decessi legati al fumo di sigaretta, nonché la quinta principale causa di morte su scala globale, maggiore persino del tasso delle malattie respiratorie.

La realtà è un po’ più complicata

Il dato più allarmante, però, è legato a quanti siano i soggetti realmente a rischio, ovvero circa due miliardi di persone, poco più di un quarto dell’intera popolazione mondiale, 650 milioni dei quali esposti al pericolo di sviluppare patologie o disturbi seri nel medio termine. Può sembrare una cifra al limite dei più raffinati complottismi, ma è sufficiente pensare che la combinazione tra globalizzazione, distribuzione di cibo a basso costo e mancanza di norme alimentari stringenti hanno favorito l’insorgenza del problema dell’obesità persino in quei Paesi ritenuti poveri per antonomasia, quali India, Vietnam e Bangladesh.

Nonostante ciò, obesità e sovrappeso continuano ad essere percepiti dalle masse come problemi trascurabili, vuoi per mal informazione, per mancanza di sensibilità o perché si diluiscono bene nel tempo come un cucchiaino di zucchero in una tazzina di caffè. Pensate a un terremoto. Può provocare centinaia di vittime in una manciata di secondi, creando scompiglio, sorpresa e talvolta indignazione, ma, numeri alla mano, le cifre appaiono risicate se confrontate alle milioni causate dal cancro ogni anno. Una vita è pur sempre una vita, ben inteso, ma parliamo comunque di cifre enormemente superiori. Cifre che però sembrano non essere nemmeno prese in considerazione quando c’è da allarmarsi per davvero.

Il problema è intrinseco al concetto

Per quanto banale possa sembrare, vi è una mancanza alla base del concetto stesso, vale a dire la presa di coscienza, perché il primo passo per risolvere un problema è ammettere che esiste. Che esiste nel mondo, che esiste là fuori e che può colpire chiunque, anche noi che nella prospettiva di qualcun altro siamo proprio quel mondo a cui siamo tanto insensibili e che continua a peggiore per l’indifferenza verso noi stessi, nonostante le soluzioni siano più semplici di quanto non appaiano.

L’invito è chiedersi se vale la pena trattarsi così, ridursi a tanto nel disperato tentativo di riempire una lacuna che non potrà mai essere colmata con il solo cibo, pur sapendo che simili abitudini possono portarci a rischiare molto più del nostro apparire.

Il Programma Allurion in sostegno alla maternità

Il Programma Allurion in sostegno alla maternità

Maythe ci racconta la sua esperienza di rieducazione alimentare, mostrandoci i risultati che ha raggiunto con il programma allurion ad un passo dalla fine.

Con poche semplici parole, l’imprenditrice Maythe Henriquez ci offre uno scorcio apparentemente superficiale della propria vita prima di iniziare il suo percorso di profondo cambiamento grazie al programma Allurion.

Quando ti devi vestire, che non ti sta niente o che niente ti piace, io piangevo.”

Partiamo dal principio.

Dopo essere diventata mamma, comincia ad accumulare peso fino a raggiungere i 74 chili. Un peso che può apparire normale, ma che per una donna alta 1.59 rappresenta un primo, evidente campanello d’allarme per la propria salute.

Pensavo di poter mangiare poco e invece NON mangiavo poco. Avevo bisogno di qualcosa che mi facesse dimagrire tanto perché non è che non ho forza di volontà … “

Come darle torto? Una donna matura come lei che affronta ogni giorno le avversità di fare impresa in questo Paese e trova anche la forza di mettere al mondo un figlio, tutto può essere fuorché senza forza di volontà.

Nonostante i mille impegni e le altrettante preoccupazioni, la neomamma si rimbocca le maniche e decide di seguire dei rigidissimi programmi.

“Sono andata per un mese in palestra, alle 6 del mattino, per due ore, tutti i giorni; ho fatto dieta e ho perso soltanto un chilo e mezzo. E ho detto NO! C’è qualcosa che non va.”

Senza perdersi d’animo, Maythe si confida con suo marito per trovare una soluzione che non coinvolgesse la chirurgia. Con quel perfetto gioco di squadra che li contraddistingue tanto in amore quanto nel lavoro, riescono infine a trovarla.

“Mio marito mi affianca molto è mi ha detto ‘se sei convinta, fallo!’ e così ho fatto.”

È in momenti come questi che una persona trova la forza per iniziare un percorso così radicale, quando coloro che ama la incitano, la spronano, la sostengono nelle sue scelte di vita, soprattutto quelle importanti, quelle che la vita te la svoltano, letteralmente.

Ed ecco che dopo soli tre mesi e mezzo, a percorso quasi concluso, la ritroviamo rinvigorita, carica di autostima e con un bel progetto per l’immediato futuro.

“Voglio avere un altro bambino entro l’anno prossimo. Sono una mamma molto esigente che ha programmato la propria vita”.

Ci tiene molto a portare all’attenzione il punto per cui il programma Allurion le è stato indispensabile non solo per raggiungere il suo peso attuale di 60 chili, ma, ancor di più, per continuare a sentirsi donna.

“È una questione di percezione. Non è un modo sbagliato di essere, ma è un modo che io non voglio. Adesso devo rimanere incinta e ho questa opportunità. Mal che vada, si tratta di qualche chilo in più, non troppo, e ormai sto mangiando meno, sto facendo esercizio.”

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Il punto fondamentale è che il programma Allurion è prima di tutto un percorso di rieducazione alimentare. È una strada da seguire che si avvale di professionisti e di strumenti come il palloncino gastrico per raggiungere uno scopo. Nulla impedisce di riprendere peso, ma certamente risulta più difficile farlo perché, diciamocelo: quando siamo davanti allo specchio e ci vediamo nel corpo che abbiamo sempre desiderato, perché mai dovremmo anche solo pensare di ritornare indietro? E proprio quella paura non ci spinge forse a prestare maggiore attenzione a ciò che facciamo e a come vogliamo essere?

È quasi ironico scoprire poi che quello che un tempo sopportavamo come un sacrificio si trasforma in breve tempo nella nostra quotidianità perché ci fa stare meglio e quando il progresso è palpabile, percettibile da chiunque, noi per primi, risulta quasi impossibile tornare sui propri pesanti passi.

“La dottoressa che mi seguiva mi ha insegnato come mangiare. Ha migliorato il mio modo di mangiare. Voi mi scrivevate sempre, sempre, ed è lì che ho capito che non era solo uno sponsor. Non erano promesse campate per aria.”

Se desideri approfondire, puoi guardare l’intervista integrale a Maythe sul nostro canale Youtube. Se invece hai dei dubbi, sentiti libero di leggere le informazioni sul Programma Allurion o di contattarci per una consulenza gratuita e senza impegno.

Palloncino Allurion: tutte le novità del 2023

Palloncino Allurion: tutte le novità del 2023

Il 2023 si prospetta essere un anno molto interessante e ricco di novità per Allurion e i suoi principali partner come Medita Medical.

Il Palloncino Gastrico Allurion è stata un’autentica innovazione nell’ambito medico in quanto, per la prima volta, veniva proposto un dispositivo per la perdita di totalmente non invasivo. Il palloncino dimagrante di Allurion è nettamente diverso dai classici palloncini intragastrici che richiedono un approccio più invasivo e, quindi, con effetti collaterali più marcati e un impatto sul corpo enormemente maggiore. Questo straordinario dispositivo è offerto come parte di un programma di monitoraggio costante, digitale, da remoto e coadiuvato da intelligenza artificiale che prende il nome di “Allurion Virtual Care Suite”, ciò che il fondatore dell’azienda, Shantanu Gaur, sostiene di essere “la prima piattaforma completa al mondo per la perdita di peso”, una genuina soluzione terapeutica digitale per dimagrire.

Il salto in avanti

Dopo essere stata oggetto di interesse da parte dei pazienti, lo è diventata anche degli investitori, rimasti piacevolmente sorpresi dei risultati economici raggiunti da Allurion negli ultimi anni. Ciò ha spinto l’azienda ad annunciare la sua quotazione alla borsa di Wall Street, con la IPO (Initial Public Offering) prevista proprio per il 2023. La notizia è stata riportata già agli inizi di febbraio e serve a dimostrare, nella maniera più banale possibile, che ci sono investitori, dunque persone e aziende disposte a metterci i proprio soldi in Allurion, ennesima prova della sempre crescente fiducia nei confronti dell’azienda che ha brevettato il primo palloncino gastrico al mondo che non richiede chirurgia, anestesia o endoscopia.

Medita e Allurion

Medita Medical è il principale partner di Allurion su tutto il territorio italiano con oltre 20 cliniche in 11 regioni e con collaborazioni attive anche fuori dai confini nazionali, come in Spagna. Da oltre 5 anni propone il proprio programma di rieducazione alimentare che, grazie all’ausilio del programma con il Palloncino Allurion, è riuscita non solo a far dimagrire, ma anche ad aiutare a mantenere intatti i risultati di oltre 2.000 pazienti che soffrivano di sovrappeso o obesità.

Medita Medical è al tuo fianco, sempre.

COVID-19 e Obesità: quanto i problemi di peso peggiorano la malattia

COVID-19 e Obesità: quanto i problemi di peso peggiorano la malattia

L’informazione aiuta. Sempre.

Ed è per questo che in questo articolo abbiamo deciso di parlare di un tema attuale: il Covid-19.

Ormai tutti conosciamo i sintomi e le complicanze derivanti dal coronavirus ma, nel nostro caso, è bene chiedersi: “Le persone obese rischiano maggiormente se contraggono il Covid rispetto a persone normo peso?”

Vediamolo subito insieme.

Sempre più lavori scientifici hanno dimostrato complicazioni da Covid-19 in persone obese.

Si sa che l’obesità molto spesso porta con sé patologie correlate, inoltre una persona obesa può essere esposta ad un rischio maggiore e a complicanze più severe rispetto una persona non obesa.

La pandemia di COVID-19 infatti ha peggiorato la situazione, specialmente durante i periodi di lockdown, in cui una limitazione dei movimenti ha portato le persone ad avere accesso a cibi meno salutari e soprattutto a eccedere nelle porzioni.

Tutti abbiamo impiegato il tempo cucinando manicaretti e prelibatezze di ogni tipo: dolci, pane fatto in casa, pastasciutta.

Tutti abbiamo impiegato il tempo per rilassarci, vedere serie tv e film comodi sul divano… così per ore, giorni, settimane, mesi.

E la fine del lockdown non ha portato ad alcun miglioramento, anzi i dati sono davvero spaventosi.

Secondo i dati di Coldiretti diffusi lo scorso ottobre, infatti, il 44% degli italiani è aumentato di peso a causa delle nuove abitudini di vita dovute dalla pandemia, quali: smartworking, restrizioni imposte dal lockdown, chiusura palestre e centri sportivi e, ovviamente, la maggiore tendenza a dedicarsi alla cucina durante il tempo libero trascorso in casa

Tutto questo non ha fatto altro che peggiorare la situazione di partenza di coloro che avevano/hanno chili in eccesso.

Ma cosa rischio se sono obeso e contraggo il Coronavirus?

I dati parlano chiaro: le persone obese che hanno contratto il Coronavirus hanno avuto il 113% in più di probabilità di essere ospedalizzate, il 74% in più di essere ricoverate in terapia intensiva ed il 48% in più di morire rispetto ai pazienti normopeso.

Dimagrire in questo periodo, dunque, deve essere una motivazione in più.

Se attualmente sei in isolamento a causa del Covid-19, segui questi consigli. Il cambiamento inizia da tanti piccoli step:

  • Sfrutta il tempo che hai a disposizione per riflettere sulla tua condizione fisica e per capire qual è la soluzione migliore al tuo problema.
  • Prepara ricette dietetiche e salutari per te e la tua famiglia. Hai molto tempo a disposizione per preparare cibi freschi e di stagione senza ricorrere ai cibi pronti, grassi e ipercalorici.
  • Sai che in casa si può fare un ottimo allenamento? Tanti oggetti casalinghi, di uso quotidiano, possono essere sfruttati per eseguire dei circuiti di allenamento “homemade”. Se non sai come fare per allenarti da solo, cerca dei video tutorial su internet!

È solo questione di volontà. È solo questione di scelte.

Non mettere a rischio la tua salute.

Agisci per cambiare il tuo stile di vita e migliorare la qualità della tua vita.

Aumento di peso: non sempre dipende dalla persona. Scopriamo insieme le cause genetiche dietro un aumento di peso eccessivo 

Aumento di peso: non sempre dipende dalla persona. Scopriamo insieme le cause genetiche dietro un aumento di peso eccessivo 

Sappiamo bene che i chili di troppo dipendono da un’alimentazione eccessiva o scorretta, ma talvolta è la genetica a influire sull’eccesso di grasso corporeo.  

Le persone sovrappeso sono sempre di più, tanto da parlare di una vera e propria “epidemia da cattiva alimentazione”, che coinvolge tutto il mondo.   

L’obesità, indirettamente, è la seconda causa di morte dopo il fumo, in quanto favorisce molte patologie: diabete, malattie cardiovascolari e tumori. Un forte sovrappeso, inoltre, può provocare problemi respiratori, articolari e invecchiamento precoce. 

Ma l’obesità non dipende unicamente dalle scelte alimentari (che comunque sono decisive).  

È stato studiato e provato che alcune persone tendono a ingrassare molto di più di altre, anche adottando le stesse abitudini alimentari.   

Una delle cause determinanti della predisposizione all’obesità è dovuta al gene OB, al quale si deve la sintesi della leptina, ovvero un ormone proteico che regola il senso di sazietà a livello cerebrale.  

La leptina mantiene il deposito di grasso nel corpo entro livelli non eccessivi. Le persone predisposte alla magrezza producono dosi maggiori di questo ormone, oppure sono più sensibili alla sua azione. Al contrario, chi palesa una predisposizione all’obesità produce quantità minori di leptina, oppure è meno sensibile a sua azione.  

In sostanza, sia una produzione carente di questa proteina sia una recezione insufficiente da parte del cervello contribuiscono a ridurre il metabolismo, favorendo di conseguenza l’obesità.  

Una recente ricerca su questo argomento dimostra l’esistenza di un’altra variabilità genetica favorevole allo sviluppo dell’obesità: la concentrazione nel sangue di una sostanza chiamata amilasi salivare, fondamentale per metabolizzare gli amidi, contenuti ad esempio nel pane, nella pasta e nel riso.  

Gli individui con una carenza di questa sostanza, sono predisposti all’insulino-resistenza, e di conseguenza anche all’obesità e al diabete di tipo 2. 

LA PREDISPOSIZIONE ALL’OBESITÀ CONTA, MA NIENTE SCUSE! 

Come abbiamo visto, la predisposizione all’obesità va sicuramente considerata.  

Le cause genetiche, però, non sono da tenere come scusa valida per mangiare cibi poco salutari!  

Un’alimentazione corretta, uno stile di vita sano e l’attività fisica sono la difesa migliore per contrastare l’obesità e le patologie correlate (come ad esempio il diabete), anche se questi sono “scritti” nel  nostro DNA.  

Alimentazione e benessere: mens sana in corpore sano

Alimentazione e benessere: mens sana in corpore sano

Mens Sana in Corpore Sano 

Chi non conosce questa citazione di Giovenale? 

Tale espressione viene utilizzata per indicare che l’importanza sia del corpo che della mente e che non va trascurata la salute di nessuno dei due. 

Proprio così. 

Noi siamo la “nostra casa” e dobbiamo prenderci cura di noi, sia del corpo che della mente in quanto camminano di pari passo. 

Ed è facile prendersi cura di entrambi, lo si può fare seguendo uno stile alimentare sano e bilanciato: ciò che mangiamo può influenzare i processi cerebrali con differenti meccanismi, 

Sebbene il cibo sia abitualmente identificato solamente come fonte di energia di supporto per il fisico, stanno emergendo sempre maggiori evidenze delle sue capacità di fornire elementi indispensabili alla protezione delle funzioni mentali.  

Ad esempio, una dieta ricca di acidi grassi omega-3 hanno un ruolo nei processi cognitivi, nel mantenimento della funzione sinaptica e della plasticità dei neuroni. Al contrario, diete ad alto contenuto di grassi saturi -presenti, ad esempio, in carne e formaggi-, riducono i substrati molecolari che supportano l’elaborazione cognitiva, aumentando il rischio di disfunzione neurologica.  

Ma quali alimenti sono particolarmente importanti per mantenere la materia grigia felice e sana? 

Vediamoli insieme. 

Anche se non esiste un singolo “cibo per il cervello” che possa proteggere da disturbi legati all’età come l’Alzheimer o la demenza, prestare attenzione a ciò che si mangia ogni giorno dà la migliore possibilità di ottenere tutti i nutrienti di cui si ha bisogno per la salute cognitiva. 

Seguire costantemente una dieta sana ed equilibrata, legata il più possibile alla stagionalità dei cibi e che includa questi 10 alimenti che stimolano il cervello, può aiutare a mantenere la memoria e la concentrazione più acuta possibile, oltre che ottenere buoni risultati anche a livello fisico 

1. Cereali integrali: migliorano attenzione e concentrazione. 

2. Pesce azzurro: promuove una sana funzione cerebrale. 

3. Mirtilli: potenziano la memoria a breve termine. 

4. Pomodori: prevengono i danni dei radicali liberi. 

5. Uova: ritardano l’atrofia cerebrale. 

6. Arance: riducono ansia e stress. 

7. Semi di zucca: migliorano memoria e umore. 

8. Cavoli: aiutano a migliorare le capacità intellettuali. 

9. Erbe aromatiche e spezie: stimolano la memoria e la concentrazione  

10. Noci: proteggono la funzione cerebrale. 

Oltre all’alimentazione, anche l’esercizio fisico aiuta a mantenere il cervello in forma. Le ricerche suggeriscono che l’esercizio regolare migliora la funzione cognitiva, rallenta il processo di invecchiamento mentale e aiuta a elaborare le informazioni in modo più efficace. 

Come dimagrire senza dieta: un sogno? No. Oggi è realtà(Leggi bene)

Come dimagrire senza dieta: un sogno? No. Oggi è realtà(Leggi bene)

Da sempre l’essere umano è abituato a “risparmiare”. Ma non parliamo di risparmio economico, bensì di risparmio energetico.

Siamo sempre pronti a trovare la scorciatoia, la strada più breve e più facile per ottenere un qualcosa.

Il punto è che nulla si ottiene senza sforzo e senza sacrificio. Questo vale anche (e soprattutto) per il mondo della perdita di peso.

Come si sa, per dimagrire c’è bisogno di seguire una dieta alimentare ipocalorica che per alcuni può essere un gran sacrificio.

Da qualche tempo, però, è possibile dimagrire senza particolari sforzi.

Dimagrire senza dieta è un sogno? No, oggi è realtà.

Come? – vi starete chiedendo.

Grazie al Programma di perdita di peso con Palloncino Gastrico Allurion.

Si tratta di una metodica del tutto innovativa, che permette alle persone di dimagrire senza soffrire la fame.

La persona che posiziona il Palloncino avrà lo stomaco occupato per metà del suo volume e dunque si sentirà sazio mangiando porzioni ridotte di cibo; in questo modo il dimagrimento avverrà in maniera più semplice e “meno sofferta” rispetto alla sola dieta.

PRENDITI UNA VACANZA DALLA FAME

Il palloncino gastrico Allurion ha una durata di 16 settimane, tempo sufficiente per ottenere un dimagrimento sano e per acquisire nuove abitudini alimentari.

Dimagrire facilmente non è più un sogno. Con Medita Medical e il Palloncino Allurion, puoi perdere peso senza soffrire la fame.

  • COME FUNZIONA

Il palloncino viene posizionato in regime ambulatoriale in meno di 20 minuti.

Il medico posizionatore aiuterà il paziente a deglutire la capsula gelatinosa vegetale che, al suo interno, contiene il palloncino gastrico. Una volta che il paziente avrà deglutito la capsula, questa verrà gonfiata tramite un sondino con 550cc di soluzione fisiologica.

Al termine del gonfiaggio, il sondino viene staccato e si procede ad un controllo radiografico per assicurarci che il palloncino sia correttamente posizionato.

Il posizionamento dà il via ad un programma di 6 mesi in cui il paziente viene assistito a livello motivazionale e -soprattutto- nutrizionale. Una visita nutrizionale al mese per sei mesi ti permetterà di imparare a mangiar sano e bilanciato, in base alle tue esigenze personali.

In questo modo acquisirai un nuovo stile di vita più salutare, che ti permetterà di mantenere i risultati a lungo termine.

  • Ma allora la dieta va seguita o no?

Seguire una dieta (intesa nel senso corretto del termine ovvero sana alimentazione) è l’unico modo che abbiamo per dimagrire in maniera salutare e soprattutto mantenere i risultati ottenuti a lungo termine (perché no, per sempre!)

L’etimologia di dieta è “Stile di vita”, per cui per ottenere un cambiamento radicale dobbiamo cambiare stile di vita, adottandone uno più sano rispetto a quello attuale. Ed è quello che impariamo nel percorso di Rieducazione Alimentare associato al Palloncino Gastrico Allurion.

Dimagrire con facilità non è più un’utopia. Non è più un sogno. È possibile grazie a Medita Medical e al Palloncino Gastrico Allurion.

Come rubare 2,4 miliardi di euro alla zecca dello Stato

Come rubare 2,4 miliardi di euro alla zecca dello Stato

Caro lettore,

prima di tutto ti assegno un nome in codice… da oggi ti chiamerò Sidney.

L’obiettivo è quello di entrare nella zecca di stato, stampare 2,4 miliardi di euro e godersi il resto della nostra vita su una spiaggia tropicale.

…Va bene dai, lo ammetto… sto scherzando!

Ho visto da poco la fine della famosa serie di Netflix “La casa di Carta”.

Non so se l’hai vista.

In breve, racconta di una rapina alla zecca dello stato in Spagna.

L’obiettivo dei rapinatori è rubare 2.400 milioni di euro.

Il tutto è pianificato magistralmente da un solo cervello: “Il Professore”.

Ecco dove voglio arrivare.

Nella serie si succedono una sequenza infinita di colpi di scena…imprevisti al limite del surreale.

E per ogni cosa “Il Professore” aveva già pianificato tutto, o quasi.

Non voglio andare oltre per non anticiparti nulla nel caso in cui tu non l’abbia vista.

Ma anche perché voglio arrivare al sodo della questione.

Sidney , sei pronto a pianificare nei minimi dettagli il tuo 2022 per SBANCARE il prossimo anno?

Ovviamente non ti sto offrendo un piano per derubare nessuno.

Quello che voglio offrirti è l’opportunità di raggiungere grandi soddisfazioni e traguardi in questo 2022 che sta per arrivare.
Voglio offrirti la possibilità di ottenere quello che non hai mai ottenuto finora (in termini di perdita di peso!).
Voglio offrirti la possibilità di credere in te, impegnarti in un programma di rieducazione alimentare con senso di sazietà per perdere peso e imparare a bilanciare l’alimentazione nel miglior modo possibile, il tutto con un team di professionisti che ti seguirà step by step.
“Quando dieta ed esercizio fisico non bastano” è un programma vincente perché si basa non solo sul Palloncino Allurion e il senso di sazietà ma anche e soprattutto sulla persona stessa!

Non sarai mai solo! I professionisti ti guideranno all’interno di un vero e proprio viaggio alla scoperta del nuovo Te.

Si tratta di un programma già testato da migliaia di persone in tutto il mondo. Un programma unico, che abbina la medicina alla tecnologia e spinge sulla determinazione del paziente.

Sì, hai letto bene Sidney -, alla fine del Programma con palloncino Allurion avrai un piano d’azione chiaro e preciso da seguire anche quando il programma sarà terminato.

Perché non è una semplice dieta.

È Rieducazione Alimentare.

E i nostri professionisti, proprio come il Professore, saranno sempre pronti ad aiutarti e a suggerirti le azioni migliori da compiere per ottenere il risultato che desideri!

Per cui, se desideri fare sul serio e trasformare il 2022 nel miglior anno della tua vita, quello che devi fare è facile.

Riuscire ad avere un piano d’azione da seguire migliora la qualità della tua vita e soprattutto ti consente di avere il controllo sui progressi che ogni giorno fai ed eventualmente correggere gli errori per rimetterti subito nella strada che ti porta ad avere più risultati.

Credimi, quello che accadrà nella tua vita sarà a dir poco sorprendente.

Ti aspetto per una consulenza telefonica preliminare.

Obesità: definizione, cause e risichi del peso in eccesso

Obesità: definizione, cause e risichi del peso in eccesso

L’obesità è una malattia che si caratterizza per l’eccessivo accumulo di tessuto adiposo dato dalla congiunzione di fattori come: un’alimentazione ipercalorica e uno stile di vita sedentario. 

Altre condizioni possono essere: 

  • Genetiche: una naturale predisposizione influenza sia la metabolizzazione che l’accumulo di grasso corporeo. 
  • Abitudini familiari: il contesto familiare in cui si vive influenza notevolmente le abitudini alimentari, soprattutto se sin da piccoli si è abituati ad assumere un numero elevato di calorie.
  • Fattori socio-economici: anche se l’obesità è considerata una malattia dei paesi ricchi è possibile riscontrarla anche in contesti sociali disagiati in cui vige poco controllo sulla qualità del cibo e attività fisica limitata dovuti a spazi inadeguati o limitati. 
  • Patologie preesistenti: coloro che presentano, ad esempio, problematiche dovute all’artrite oppure particolari sindromi come quella di Prader-Willi o quella di Cushing tendono ad ingrassare se non vengono seguiti da uno specialista che gli consigli una dieta ipocalorica specifica per le loro esigenze.
  • Uso di farmaci e disturbi del sonno.

I rischi dell’obesità non sono da sottovalutare perché non riguardano soltanto l’aumento di peso ma anche: diabete di tipo 2, ipertensione, patologie cardiache, apnee notturne, calcoli biliari, problemi ginecologici e neoplasie.

Oltre ai danni alla salute, l’obesità impatta negativamente anche sulla qualità della vita: spesso chi soffre di questa patologia ha difficoltà nei movimenti a causa del peso in eccesso, depressione a causa della non-accettazione della propria forma fisica e isolamento sociale. 

Come si calcola l’obesità?

Una previa valutazione del peso corporeo si ha calcolando l’Indice di Massa Corporea (BMI): un parametro che evidenzia se si è in una condizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità di I – II -III grado.

I valori di riferimento sono:

  • ≤18,5: sottopeso.
  • 18,5-24,9: peso normale.
  • 25-29,9: sovrappeso.
  • 30-34,9: obesità di primo grado (lieve.
  • 35-39,9: obesità di secondo grado (moderata).
  • ≥40 obesità: di terzo grado (severa).

Il BMI è un indice che fornisce una valutazione immediata dello stato ponderale, ma non è l’unico parametro utile che lega lo stato fisico alla salute.

Sovrappeso e obesità dovrebbero essere oggetto di valutazioni più specifiche di quanto possa mettere in luce il BMI; il grasso andrebbe indagato anche tenendo in considerazione la sua distribuzione misurando sia il girovita che la circonferenza dei fianchi.

In condizioni fisiologiche, maschio e femmina, si distinguono per una diversa distribuzione della massa adiposa:

  • Quella “a mela”: tipicamente maschile che si associa ad una maggiore distribuzione di tessuto adiposo nella regione addominale.
  • Quella “a pera”: tipicamente femminile che si associa ad una distribuzione del tessuto adiposo sui glutei e cosce.

Queste differenze sono legate al rapporto tra ormoni sessuali maschili (androgeni) e femminili (estrogeni) e tali condizioni sono generalmente definite:

  • Obesità androide: detta anche centrale o viscerale. Questa distribuzione si associa ad un’elevata deposizione di tessuto adiposo a livello degli organi interni determinando maggiori rischi per la salute.
  • Obesità ginoide: o anche periferica, sottocutanea. In questo tipo di obesità il grasso è presente soprattutto nel compartimento sottocutaneo, con conseguente elevato rapporto tra grasso superficiale e profondo.

Per stabilire una delle due condizioni occorre calcolare la circonferenza addominale, comparandola con quella dei fianchi, per fare ciò ci si avvale del rapporto WHR (Waist to Hip Ratio): parametro che mette in relazione la circonferenza vita con quella dei fianchi, sesso ed età. 

I valori di riferimento sono:

  • Rapporto WHR maggiore di 0,85 per un’obesità di tipo androide 
  • Rapporto WHR inferiore a 0,79 per definire un’obesità ginoide.

I pazienti che superano tali valori sono considerati ad alto rischio di problemi medici legati all’obesità.

Verificato lo stato in cui ci si trova occorre anche valutare come è composta la massa che determina il peso. Valutare la composizione corporea significa misurare i diversi componenti che costituiscono il corpo: ossa, organi, muscolo, acqua ecc…

Questa valutazione può essere fatta su diversi livelli, tuttavia quello maggiormente studiato e che trova riscontro nella pratica clinica è quello denominato molecolare in cui il corpo può essere diviso in: massa grassa e massa magra. 

Non si deve pensare, però, che un corpo perfetto debba essere composto solo da massa magra; difatti esiste del grasso essenziale necessario al metabolismo che corrisponde al 3-4% del peso per l’uomo e al 10-11% per la donna.

È considerata massa grassa superiore alla norma quando è tra il 18% e 25% nell’uomo e 25%-31% nella donna. 

Alla domanda cosa bisogna prendere in considerazione se il grasso o il peso, la risposta è entrambi.

La composizione corporea è fondamentale per capire se siamo in uno stato di sovrappeso/obesità di cui preoccuparci e cambiare stile di vita è imprescindibile per non incorrere in malattie e/o patologie più o meno gravi.

Come dimagrire in modo sano

Come dimagrire in modo sano

Perdere peso non è mai facile, soprattutto se si parte da una condizione di obesità o sovrappeso.

Purtroppo quando si trascura l’alimentazione il peso aumenta, i muscoli si abituano ai kili di troppo e di conseguenza si diventa più sedentari, e per rimediare a queste cattive abitudini si tende a ricorrere a diete lampo che promettono risultati straordinari in pochi mesi o addirittura settimane.

Ciò che molti non sanno è che seguire un regime alimentare scorretto può provocare serie ripercussioni come: carenze di nutrizionali, indebolimento delle difese immunitarie, perdita di minerali dalle ossa, danni all’apparato gastro-intestinale e il temutissimo “effetto yo-yo”.

Perdere peso richiede tempo, dedizione e costanza al fine di ottenere risultati a lungo termine, per questo è importante seguire un’alimentazione sana ed equilibrata.

Consigli per dimagrire 

Per dimagrire in modo sano occorre seguire piccoli accorgimenti, quali:

  • Seguire una dieta personalizzata basata su età, sesso, costituzione fisica, fabbisogno calorico e preferenze alimentari. 
  • Mangiare lentamente e non saltare i pasti: è di uso comune pensare che mangiando poco si perda peso velocemente, ad esempio molti hanno l’abitudine di saltare la colazione, ma questa fornisce il 20-30% di energia necessaria per affrontare gli impegni quotidiani. Mangiare 5 pasti al giorno non solo placa la sensazione di fame ma stimola anche il metabolismo; inoltre farlo lentamente permette di capire se la fame è reale oppure se è un impulso psicologico.
  • Bere tanta acqua: l’acqua è un elemento essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo, perché indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici, inoltre è un valido alleato per perdere peso perché aumenta il volume gastrico e induce un’immediata sensazione di sazietà.
  • Imparare a bilanciare: molto spesso si pensa che all’origine dei chili in più ci siano i cosiddetti “cibi proibiti”, la verità è che ciò che fa ingrassare sono gli eccessi. Esagerare nelle quantità aumenterà l’apporto di nutrienti e di calorie superando, così, il fabbisogno giornaliero.  
  • Obiettivi a lungo termine: è importante entrare nell’ottica che dimagrire gradualmente, magari 0,5 o 1 chilo ogni sette giorni come consigliano i nutrizionisti è la soluzione migliore non solo per evitare l’effetto yo-yo, ma anche per non riprendere tutti i chili persi appena si interrompe la dieta.

La parola “dieta” non deve essere concepita come un’imposizione ma come uno stile di vita e seguire un regime alimentare sano ed equilibrato non vuol dire vivere in una condizione di rinunce anzi, è importante concedersi momenti di relax affinché vi sia un perfetto equilibrio psico-fisico.

Cosa vuol dire mangiare in modo sano?

Mangiar sano vuol dire bilanciare i macro e i micro nutrienti nell’arco della giornata. L’equilibrio alimentare non si costruisce su un unico pasto o su un unico giorno ma su una continuità settimanale.

Una dieta bilanciata, combinata a uno stile di vita attivo, aiuta a mantenere un peso corporeo adeguato, permettendo non solo un’armonia da un punto di vista fisico ma anche una maggiore serenità da un punto di vista psicologico. Ad esempio le persone in sovrappeso o obese tendono a essere emarginate e sottoposte a una vera e propria pressione o addirittura esclusione sociale; in particolare, i bambini tendono a sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i propri coetanei, di conseguenza a isolarsi ancora di più con un invitabile aumento delle abitudini sedentarie.

Il principio fondamentale di un’alimentazione sana è non rinunciare ai propri cibi preferiti ma mangiare in modo equilibrato, in cui si alternano cibi salutari piccole quantità di cibi “proibiti” come bibite gassate, prodotti industriali e confezionati.